La Città di Portici presenta numerose memorie del suo passato, a partire dalla Reggia, eretta nel 1738 per volere di Carlo III di Borbone, affascinato dalla bellezza dei luoghi e dalla vicinanza con i nascenti scavi di Ercolano e con tutte le meraviglie che stavano rivedendo la luce. La discesa al mare, il bosco, i giardini all’inglese, le sale affrescate, la cappella reale la rendono meritevole di una visita. Oggi il palazzo ospita la Facoltà di Agraria dell’Università “Federico II” di Napoli. La reggia e il suo bosco sono facilmente raggiungibili dal b&b Notti Vesuviane e possono essere meta di una gradevole passeggiata. Chi ama camminare può raggiungere a piedi gli scavi archeologici di Ercolano e il vicino Museo archeologico virtuale, distanti poco più di due chilometri; i più pigri possono prendere il filobus che passa da Piazza San Ciro.
Bellezza dei luoghi e salubrità dell’aria, oltre alla famiglia reale, attirarono anche numerose altre famiglie della nobiltà partenopea, che iniziarono a costruire le loro sfarzose dimore lungo quello che fu definito il “Miglio d’oro”, per la presenza di numerosi giardini ricchi di alberi di agrumi; così a Portici possiamo trovare le ville Savonarola, che ospita alcuni uffici comunali, Maltese, Mascabruno, con il galoppatoio reale, Caposele, Menna, Fernandes, Macolo, Bideri e altre ancora. Molti di questi edifici, come villa D’Elboeuf, sono in condizioni di pesante degrado, altri non sono visitabili perché trasformati in appartamenti, ma una passeggiata lungo le strade cittadine comunque permette di osservare alcuni gioielli del’architettura settecentesca.
A poca distanza dalla Reggia, sottostante alla Stazione delle Ferrovie dello Stato, che fu il capolinea della linea Napoli – Portici, prima ferrovia italiana, si trova l’ottagonale porto borbonico del Granatello, attorno al quale oggi si trovano numerosi locali, uno dei centri della vita serale e notturna della città.